Gelato al caramello
L'ho fatto.
Il gelato, intendo. Nonostante la mia passione smodata per questo che può essere considerato un alimento vero e proprio ( mio pranzo quasi quotidiano durante la stagione estiva...quando lavoro, per lo meno ) ammetto che da quando ho la gelatiera mi ci sono cimentata proprio poche volte. Sarà perchè per me gelato = cono da passeggio, sarà perchè è una di quelle cose che mi piacciono talmente tanto da pretendere solo il meglio ( il mio "spacciatore" di fiducia è Grom ), fatto sta che sono un po' pigra nel prepararlo da me. Però quest'estate, complici tanti post golosissimi della mia amica Pips e qualche libretto francese, ho deciso che non ci sarebbe stata neanche una scusa: dovevo trasformarmi in provetta gelataia anche io. Ora, sarebbe stato troppo semplice prendere una ricetta a caso e provare: io volevo fare il gelato al caramello!!! In più volevo qualcosa di leggero, perfetto per concludere il pasto. Ergo: niente panna, niente uova....poco ci è mancato che fosse anche senza zucchero dato che in casa l'avevo quasi finito. Per fortuna lo zucchero danese portatomi l'anno scorso dal mio amico Marko è corso in mio aiuto e così sono riuscita a fare un gelatino degno di questo nome. Tornando alla base del gelato, in giro per il web ho trovato tante idee per il gelato al caramello ( tante al burro salato ), ma tutte mi sembravano troppo ricche e pesanti, così ho fatto di testa mia, usando per la bisogna questa ricetta, che ho riadattato come base per il gelato: ho omesso, quindi, la maizena, dato che non è necessario addensare il composto. Tocco di estro: una grattuggiata di Fava Tonka ( quella acquistata a Paris da Bruno ). Il risultato è piaciuto a tutti ( ovviamente mio padre ha dovuto dire la sua in proposito ) : non troppo dolce e molto leggero, perfetto come fine pasto. Se volete un gelato più corposo, sostituite il latte con panna o con un mix di panne e latte. Ovviamente, se aggiungete anche un ovetto ( come se fosse una crema inglese), otterrete un gelato vero e proprio, più completo dal punto di vista nutrizionale. A voi la mia versione e una piccola nota in fondo, per ottenere un risultato migliore.
Il gelato, intendo. Nonostante la mia passione smodata per questo che può essere considerato un alimento vero e proprio ( mio pranzo quasi quotidiano durante la stagione estiva...quando lavoro, per lo meno ) ammetto che da quando ho la gelatiera mi ci sono cimentata proprio poche volte. Sarà perchè per me gelato = cono da passeggio, sarà perchè è una di quelle cose che mi piacciono talmente tanto da pretendere solo il meglio ( il mio "spacciatore" di fiducia è Grom ), fatto sta che sono un po' pigra nel prepararlo da me. Però quest'estate, complici tanti post golosissimi della mia amica Pips e qualche libretto francese, ho deciso che non ci sarebbe stata neanche una scusa: dovevo trasformarmi in provetta gelataia anche io. Ora, sarebbe stato troppo semplice prendere una ricetta a caso e provare: io volevo fare il gelato al caramello!!! In più volevo qualcosa di leggero, perfetto per concludere il pasto. Ergo: niente panna, niente uova....poco ci è mancato che fosse anche senza zucchero dato che in casa l'avevo quasi finito. Per fortuna lo zucchero danese portatomi l'anno scorso dal mio amico Marko è corso in mio aiuto e così sono riuscita a fare un gelatino degno di questo nome. Tornando alla base del gelato, in giro per il web ho trovato tante idee per il gelato al caramello ( tante al burro salato ), ma tutte mi sembravano troppo ricche e pesanti, così ho fatto di testa mia, usando per la bisogna questa ricetta, che ho riadattato come base per il gelato: ho omesso, quindi, la maizena, dato che non è necessario addensare il composto. Tocco di estro: una grattuggiata di Fava Tonka ( quella acquistata a Paris da Bruno ). Il risultato è piaciuto a tutti ( ovviamente mio padre ha dovuto dire la sua in proposito ) : non troppo dolce e molto leggero, perfetto come fine pasto. Se volete un gelato più corposo, sostituite il latte con panna o con un mix di panne e latte. Ovviamente, se aggiungete anche un ovetto ( come se fosse una crema inglese), otterrete un gelato vero e proprio, più completo dal punto di vista nutrizionale. A voi la mia versione e una piccola nota in fondo, per ottenere un risultato migliore.
2 tazze di latte parzialmente scremato ( o panna ) circa 300 ml
60 gr di zucchero meglio se di canna
1 pizzico di sale
1 grattata di Fava Tonka ( facoltativo)
Preparazione
Mettete a scaldare il latte con un pizzico di sale e una grattata di fava Tonka. In un altro padellino mettete lo zucchero e fatelo caramellare, fino a quando sarà dorato. Lentamente aggiungete il latte ( non preoccupatevi se schizza) e mescolate fino a quando il caramello si sarà sciolto e il latte sarà tinta nocciola. Fate raffreddare, poi sbattete vigorosamente con un frustino, travasate in una ciotola ( meglio se col beccuccio ) e mettete in frigo per una notte. Il giorno dopo travasate il composto nella gelatiera e azionate. Dopo 15', 20' ( a seconda del vostro apparecchio) avrete un gelato bello cremoso. Servite in coppette.
Note: Se non potete servirlo subito, travasate il gelato in una vaschetta e mettetela in freezer sino al momento di servire, ricordandovi però di mescolarlo ogni mezz'oretta circa, per evitare la formazione di cristalli di ghiaccio ( quello che a me è stato criticato, ecco, ve l'ho detto ).
Commenti
La gelatiera non ce l'ho. posso venire a mangiarlo da te?
Fede: grazie di cuore anche a te!!!